Alessandro Zan è un deputato parlamentare del partito democratico, conosciuto da tutti gli italiani per essere promotore del ddl Zan.
Alessandro Zan è un deputato parlamentare del partito democratico, conosciuto da tutti gli italiani per essere promotore del DDL Zan. Entriamo nei dettagli e conosciamolo meglio.
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Chi è Alessandro Zan?
Alessandro Zan, prima ancora di essere un parlamentare, eletto alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico, è un attivista LGBT. Come politico ed esponente della comunità LGBT, ha promosso e ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali. Il suo nome è molto conosciuto perché è anche il promotore del disegno di legge contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo, noto come DDL Zan.
Si è avvicinato ai movimenti per la pace giovanissimo, ancora prima del diploma di maturità e mostrato forte interesse per le tematiche sociali. Politicamente attivo all’interno del movimento LGBT, sin dai tempi dell’università, è stato promotore di manifestazioni in favore dei diritti civili, fondatore del Padova Pride Village e più tardi presidente della sezione Veneto di Arcigay. Nella sua carriera politica è stato assessore all’ambiente, al lavoro e alla cooperazione internazionale del Comune di Padova.
Alessandro Zan è sposato?
Alessandro Zan non ha mai reso noto il suo stato civile.
Età
Alessandro Zan ha 48 anni: è nato a Padova il 4 ottobre 1973, sotto il segno zodiacale della Bilancia.
Fisico e altezza
Dal fisico e altezza medi, Alessandro Zan si presenta con un’immagine elegante e sempre ben curato.
Partito
Zan si è candidato alle elezioni politiche del 2018 con il Partito Democratico.
Moglie
Alessandro Zan non ha mai dichiarato di avere una moglie.
Marito
Una forte riservatezza accompagna la privata privata di Alessandro Zan, per cui il deputato non ha mai reso noto se ha un marito.
DDL Zan
Il disegno di legge Zan, il DDL appunto, l’Italia potrebbe avere finalmente una normativa contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, in grado di punire le discriminazioni, gli atti di violenza e i discorsi di odio per motivi di genere, identità di genere, orientamento sessuale e disabilità. Prende proprio il nome del suo promotore al Parlamento, il deputato Alessandro Zan, e dal 28 aprile 2021 il DDL Zan è stato calendarizzato in Commissione Giustizia al Senato, per l’approvazione definitiva.
I cambiamenti del DDL Zan
Con l’ingresso del DDL Zan, saranno modificati alcuni articoli del codice penale in modo da punire i reati fondati sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Attualmente la legge italiana prevede condanne soltanto per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
Gli articoli del DDL Zan
Composto da 10 articoli, il DdL porta anche alcune novità. Prime tra tutte una serie di azioni positive da mettere in campo contro le discriminazioni per motivazioni legate all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Significativo è anche l’articolo 7 che istituisce la data del 17 maggio come Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia.
Secondo questo articolo nelle scuole possono essere promosse iniziative extracurriculari, nel rispetto del Piano dell’Offerta Formativa (POF) e con il consenso dei genitori degli alunni, per promuove la cultura del rispetto e dell’inclusione, per contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere. Il tutto in attuazione dei principi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione.
L’ostruzionismo
Il percorso del DDL, iniziato nel 2018 a cura di Alessandro Zan, ha subito uno stallo a causa di motivi legati all’etica e all’ideologia, oltre che alla politica. L’ostruzionismo è mosso da Lega e Fratelli d’Italia, sostenuti da forze ultracattoliche guidate dal senatore leghista Simone Pillon e dalla Chiesa cattolica tramite la Cei. Tale gruppo ritiene che non sia necessario una legge ad hoc per punire i responsabili di atti e manifestazioni violente e discriminatorie fondate sull’identità sessuale e di genere, poiché è sufficiente la tutela offerta dalle leggi vigenti.
Campagna pro DDL Zan
Una campagna suoi social, a sostegno dell’approvazione in Senato del DDL Zan, si è mossa a cura di personaggi famosi, artisti, influencer e persone comuni. Migliaia di gente, tra gente nota e meno, hanno postato immagini in cui mostrano la mano con su scritto DDL Zan, lanciando l’hashtag #diamociunamano,
Il deputato del Partito Democratico nel suo profilo Instagram ufficiale è seguito da oltre 86mila follower. Se anche tu vuoi seguire Alessandro Zan e non perdere nessun suo aggiornamento, clicca QUI.