Chi era Mario Biondo, il cameraman morto a Madrid nel 2013? Cosa c'entra sua moglie Raquel Sanchez Silva? Ecco i dettagli del caso.
Mario Biondo era un cameraman di origini siciliane, divenuto famoso suo malgrado a causa della sua morte. Ancora oggi, dopo 8 anni dalla sua scomparsa, ci si interroga se il suo sia stato un omicidio o un suicidio.
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Chi era Mario Biondo?
Mario Biondo era un cameraman di Palermo di appena 30 anni. Nonostante le sue origini siciliane lavorava in Spagna, a Madrid; il suo giallo ancora oggi è avvolto dal mistero, ma cosa è successo? Il corpo del ragazzo è stato trovato in casa sua, impiccato alla libreria. Questo avveniva nel 2013, quando la Procura spagnola ha deciso di archiviare immediatamente il caso come suicidio. La famiglia di Mario, però, con l’aiuto del legale Carmelita Morreale non ha mai creduto a questa tesi e ha spinto per una riapertura del caso. Oggi è stato aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti.
Si è trattato di suicidio?
Mario Biondo si è davvero suicidato? La famiglia del ragazzo non crede a questa ipotesi, ma perché? La risposta è da cercare in alcuni dettagli relativi al ritrovamento del giovane: sul collo di Mario, infatti, è stato rilevato un doppio segno di stretta, incompatibile con la sciarpa che avrebbe usato il soggetto per porre fine alla sua vita.
Sulla fronte, poi, Biondo aveva una serie di contusioni che non coinciderebbero con l’assenza di traumi accertata dalla consulenza della Procura. Ancora, gli oggetti sulla libreria non sembravano esser stati mossi dagli spasmi provocati dal soffocamento e il cadavere è stato ritrovato in una posizione ambigua. Il corpo di Mario Biondo è stato ritrovato da sua moglie Raquel Sanchez Silva.
Moglie di Mario Biondo: che ruolo ha nel suo omicidio / suicidio?
Raquel Sanchez Silva era sposata con Mario Biondo e quest’ultimo potrebbe aver scoperto delle informazioni molto riservate sul passato della donna. Lei si è sempre dichiarata estranea ai fatti e ha assicurato che la loro vita di coppia si è sempre svolta nell’assoluta felicità e nella ricerca di un figlio. La famiglia Biondo, tuttavia, ritiene che la moglie di Mario abbia diverse responsabilità in questa orribile storia.
Chi è Raquel Sanchez Silva?
Raquel Sanchez Silva, oltre a essere la moglie del ragazzo morto, è anche un volto spagnolo molto noto. La donna, infatti, più grande di Mario di ben nove anni, è un’affermata conduttrice. I due si sono conosciuti sul set dell’Isola dei Famosi spagnola, dove lui faceva il cameraman. Si sono sposati il 22 giugno del 2012, appena un anno prima della tragedia. Nel 2014, poi, Raquel ha iniziato una relazione con il produttore televisivo Matias Dumont da cui sono nati due gemelli. La donna, comunque, si è sempre opposta alla riapertura del caso ritenendo plausibile la tesi del suicidio.
Le Iene
A far luce sul caso di Mario Biondo, poi, sono intervenute anche Le Iene. L’avvocato della famiglia del ragazzo ha dichiarato quanto segue:
Mario era molto interessato al passato della moglie, quindi cercava materiale che potesse essere compromettente per lei. Non a caso sono spuntate delle ricerche con la parola “porno” affianco al nome di sua moglie.
Di seguito il video dell’interrogatorio di Raquel.
Chi entrava nei social di Mario Biondo?
Sembra che sua moglie Raquel Sanchez Silva sia stata identificata come una delle persone entrate nei profili social di Mario Biondo. La scoperta è stata fatta dai consulenti italo americani della Emme Team, che svolgono indagini difensive per la famiglia del ragazzo. Gli esperti hanno scoperto delle attività sospette il giorno della morte di Mario connesse proprio ai suoi social network: esistevano infatti dei dispositivi estranei alla vittima innescati con lo scopo di spiarne messaggi e contenuti.
Dettaglio quindi che non collima con le conclusioni del consulenti dei PM che hanno dichiarato che Biondo non usasse profili social ed email dal 2011. La Emme Team, inoltre, ha scoperto migliaia di pagine di dati, messaggi e post della vittima controllati da vari indirizzi IP. La notte della sua morte, poi, all’ora del decesso il cameraman si trovava in casa con telefono e computer connessi al Wi-Fi, ma in contemporanea pagava con la sua carta di credito una consumazione in un bar a un chilometro di distanza.