Sigfrido Ranucci è un giornalista televisivo che conduce Report, la trasmissione d'inchiesta, cult di Rai Tre. Scopriamo tutto su di lui.
Sigfrido Ranucci è un giornalista televisivo che conduce coraggiosamente e in maniera eccellente Report, la trasmissione d’inchiesta, cult di Rai Tre. Scopriamo qualcosa sulla quotidianità di questo personaggio esemplare.
Leggi anche: Alberto Angela,paleontologo, scrittore e giornalista,tutto su di lui
Dopo la laurea in Lettere alla Sapienza di Roma, Sigfrido Ranucci inizia la sua carriera cominciando a lavorare nel mondo dell’informazione con Paese Sera. Arriva nel 1989 al Tg3, dove si occupa di attualità, sport e cronaca. Comincia poi, nel 1997, a collaborare con Rai News, Rai International e Tg3 Primo Piano e due anni, dopo, nel 1999, è stato scelto dalla Rai come inviato nei Balcani.
Sigfrido Ranucci è il giornalista che ha saputo raccontare nel 2001 gli attentati terroristici alle torri gemelle a New York, essendo suol luogo, con la precisione che lo contraddistingue e con il pathos adatto alla notizia che ha sconvolto il mondo occidentale.
Sempre nel 2001, nell’ambito di un’inchiesta sulle stragi di mafia, riesce a recuperare l’ultima intervista rilasciata da Paolo Borsellino prima della sua morte. Nel filmato, rimasto inedito per lungo tempo, Borsellino parla per la prima volta dei rapporti tra Silvio Berlusconi, il boss di Cosa Nostra Vittorio Mangano e Marcello Dell’Utri. Poche ore dopo questa intervista, avviene la strage di Capaci.
Nel 2000 Sigfrido Ranucci è vincitore del Silver Satellite Gran Prix Television World nella sezione delle inchieste internazionali. Il premio arriva grazie a un servizio incentrato sul traffico dei rifiuti radioattivi e sul loro smaltimento illecito, intitolato Valzer dei veleni. Nel giugno del 2002 ottiene il premio Silver Satellite Television News Festival, nella sezione dei reportage per un servizio riguardante l’adozione delle armi all’uranio impoverito, con l’articolo Polveri maledette.
La sua inchiesta del 2003 Testimoni a perdere lo porta a vincere il Premio Giornalistico Europeo Penne Pulite. Nel suo servizio Ranucci affronta le difficoltà cui devono convivere i cittadini testimoni nei processi, dopo aver assistito in prima persona a delitti di mafia.
Sifrido Ranucci premiato
Il giornalista nel giugno del 2004 ottiene una menzione speciale al Premio Ilaria Alpi, per aver dimostrato con l’inchiesta Veleni di Stato lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi in Somalia, a dieci anni di distanza dalle uccisioni della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin. I due inviati si stavano occupando proprio di quell’argomento quando furono assassinati. Giusto l’anno dopo Sigfrido Ranucci è onorato nuovamente dal Premio Ilaria Alpi. Questa volta per l’inchiesta Servitù militari che riguarda le morti dei soldati italiani impegnati nelle missioni dei Balcani e nei poligoni del nostro Paese.
Sigfrido Ranucci nel 2006 entra a far parte del team di Report, celebre e seguitissima trasmissione di Rai 3 del lunedì sera che si basa su inchieste giornalistiche di approfondimento. Quell’anno si vede assegnato il Premio Colomba d’Oro per la Pace, per l’inchiesta intitolata Fallujah la strage nascosta. Per lo stesso servizio a ottiene anche il Premio internazionale The Golden Umbrella Festival – Gran Prix News e Documentaries, e nuovamente il Premio Ilaria Alpi. In questo reportage Ranucci rivela e denuncia l’impiego dell’agente chimico fosforo bianco, da parte dell’esercito degli Stati Uniti, nel corso dei combattimenti a Fallujah, in Iraq.
Vincitore del Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, per il suo impegno giornalistico contro le guerre, nel dicembre 2007 Ranucci conquista anche il Premio Mario Francese per l’impegno contro la mafia.
Libri di Sigfrido Ranucci
Nel 2009 con Milena Gabanelli realizza Ecofollie, libro edito da Bur in cui si parla del mancato smaltimento di scorie nucleari.
Torna in libreria nel gennaio del 2010 con la pubblicazione del libro Il patto: da Ciancimino a Dell’Utri, volume in cui attraverso l’inedito racconto di un infiltrato parla della trattativa tra Stato e mafia. Nello stesso periodo il giornalista romano riceve il Premio Giuseppe Fava per l’inchiesta intitolata I Vicerè, dedicata al buco di centoquaranta milioni di euro nel bilancio del comune di Catania. Poche settimane più tardi si aggiudica il Premiolino per l’inchiesta Il Cavaliere del Lavoro, relativa al ritrovamento della pinacoteca di Calisto Tanzi e al suo sequestro: il patron della Parmalat fino a quel momento era riuscito a nasconderla agli inquirenti.
Da giugno 2020 è scelto dal direttore di Rai 3 Franco Di Mare come suo vice.
Sigfrido Ranucci al timone di Report
Dopo avere iniziato a collaborare con il Corriere della Sera, nel 2012 per Raitre idea e cura la trasmissione Off the Report, con protagonisti giovani giornalisti. In questi anni Sigfrido Ranucci è autore, tra l’altro, delle inchieste Il progetto, Il mare nero, I biscazzieri, Il gioco delle parti, La banca degli amici, I misteri del cognato di Tremonti, Abu Omar: si tratta di dare a Washington un segnale, Le mani del Pdl sul Monte dei Paschi?, Effetti collaterali e Ho visto Messina Denaro. Hanno bloccato le mie indagini.
Nel 2017 Sigfrido Ranucci, dopo che Milena Gabanelli decide di lasciare la conduzione storica della trasmissione, diventa il conduttore di Report. Il giornalista riesce a raccontare le sue inchieste con dovizia di particolari, con la sua inconfondibile voce dalla erre moscia alla francese, riuscendo a coinvolgere il telespettatore all’interno del servizio, sempre documentato da fatti e circostanze ben precise. garantendo un livello giornalistico d’inchiesta di altissimo spessore, ben lontano dal sensazionalismo e dalle bandiere politiche.
Sigfrido Ranucci al lavoro con Report
Nella puntata di Report del 3 maggio 2021, su Rai 3, Ranucci ha mandato in onda il servizio Babbi e spie, in cui ha mostrato l’incontro, in una piazzola dell’autogrill di Fiano Romano, tra Matteo Renzi e Marco Mancini, dirigente del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza. L’inchiesta del giornalista ha messo in evidenza il faccia a faccia, durato più di 40 minuti, proprio mentre il leader di Italia viva minacciava di far cadere il governo Conte 2, tra le altre cose, sulla delega ai servizi segreti.
Puntualmente il senatore Renzi presenta una denuncia contro Report, tramite i suoi avvocati, invocando una grave violazione della sua riservatezza, chiedendo anche una perquisizione degli studi dove viene girata la trasmissione.
Comunque andrà a finire la vicenda, la menzione che accompagna il premio ricevuto a Pistoia da Sigfrido Ranucci il 4 novembre 2018, il Premio Giorgio La Pira, la dice lunga:
A un giornalista che da sempre si è distinto per il suo impegno professionale e umano, in inchieste a livello nazionale e internazionale, sempre alla ricerca delle verità, spesso scomode, con un lavoro che ha permesso di fornire informazioni al pubblico altrimenti destinate a rimanere ignote.
Sigfrido Ranucci è sposato?
Il giornalista d’inchiesta tiene la sua vita privata lontana dai riflettore, anche perché gli argomenti di cui si occupa nei suoi servizi e reportage sono di natura parecchio delicata. Si che ha dei figli ma non si conosce l’identità di sua moglie per tutelare la loro privacy.
Età
Ranucci ha 60 anni: è nato a Roma il 24 agosto 1961, sotto il segno zodiacale della Vergine.
Sigfrido Ranucci ha la scorta?
Sigfrido Ranucci è stato minacciato di morte dalla mafia in seguito alla pubblicazione, nel 2010, del suo libro Il patto: da Ciancimino a Dell’Utri. La rivelazione è del pregiudicato Francesco Pennino che in quel periodo si trovava in carcere e aveva incontrato alcuni esponenti della famiglia Madonia, ha spiegato che il progetto di omicidio non andò in porto perché fermato da Matteo Messina Denaro, personaggio mafioso molto influente e boss latitante. L’assassinio sarebbe dovuto avvenire appunto nel 2010, dopo la pubblicazione del libro d’inchiesta.
Nel video dell’intervista di Ranucci e Pennino, andato in onda durante la trasmissione Report del 4 gennaio 2021 il pregiudicato dice chiaramente:
I Madonia volevano pagare per ammazzarti.
Sigfrido Ranucci, quindi ha vissuto per oltre 10 anni una vita sotto scorta, proprio perché minacciato di morte in seguito alle sue inchieste sui malaffari della mafia e svela:
Dal 2009 sono sotto tutela. La mia abitazione è sorvegliata ciclicamente dai carabinieri ma ora sapere che c’è chi sa esattamente dove abito con la mia famiglia non è una cosa che mi fa sentire tranquillo
Report nel dicembre 2020 ha comunicato di aver ricevuto una lettera minatoria con il simbolo delle nuove Brigate Rosse. Si trattava di un foglio con la stella a cinque punte, la sigla dell’organizzazione terroristica
Orientamento politico
Molti dicono che Sigfrido Ranucci sia un giornalista molto vicino alla sinistra. Ecco le sue parole a tale proposito:
Ci sono giornalisti di destra e di sinistra sia in Rai che in Mediaset. Il problema non è quello, ma raccontare fatti veri. Un fatto non è né di destra né di sinistra, è semplicemente un fatto.