Attraverso quattordici canzoni italiane, affrontiamo lo spinoso e, purtroppo, sempre attuale tema della violenza sulle donne: scoprile tutte.
Il dolore, l’umiliazione, la paura, la vergogna, la mortificazione. Ma anche la forza, la tenacia, il coraggio, la voglia di rivalsa, la rinascita. Attraverso quattordici canzoni italiane, affrontiamo lo spinoso e, purtroppo, sempre attuale tema della violenza sulle donne. Da Carmen Consoli a Nada, da Ermal Meta Brunori Sas, vi presentiamo dei brani toccanti e potenti, che raccontano il dramma vissuto da tante, troppe donne.
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Violenza sulle donne: la playlist di DonnaPOP
Ecco a voi le quattordici canzoni che abbiamo scelto per raccontarvi il delicato tema della violenza sulle donne.
Carmen Consoli – La signora del quinto piano
Carmen Consoli, con la sua proverbiale e amara ironia, firma La signora del quinto piano, un brano in cui racconta la vicenda di una donna che, dopo aver denunciato l’ex compagno per stalking, viene uccisa dall’uomo e ritrovata murata in bagno. L’ex della signora del quinto piano le aveva descritto per filo e per segno il modo in cui l’avrebbe uccisa. Lei aveva provato a rivolgersi agli inquirenti, ma loro le avevano risposto che non c’era alcun bisogno di avere paura.
Stralcio di testo: La signora del quinto piano fu ritrovata murata nel bagno / Quella lettera di un anno prima la prova schiacciante lasciata in questura / Lei scriveva con precisione il rituale di sepoltura / Ma non vi era alcuna ragione di avere paura, di avere paura.
Levante – Gesù Cristo sono io
Il secondo brano che vi proponiamo è della cantautrice siciliana Levante, nome d’arte di Claudia Lagona. In Gesù Cristo sono io, tramite una serie di metafore bibliche, Levante paragona i dolori e le umiliazioni di una donna vittima di violenza da parte del compagno a quelle subite da Gesù Cristo. Il brano è incalzante e travolgente, il testo è fatto di immagini forti e l’interpretazione della cantante è sentita e potente.
Stralcio di testo: Gesù Cristo sono io tutte le volte che mi hai messo in croce / Tutte le volte che «Sei la regina» e sulla testa solo tante spine / Gesù cristo sono io per le menzogne che ti ho perdonato / E le preghiere fuori dalla porta / Per il mio sacro tempio abbandonato.
Mia Martini – Donna
Non ha certo bisogno di presentazioni, questo brano drammatico e commovente di Mia Martina. Scritto da Enzo Gragnaniello e pubblicato nel 1989 nell’album Martini Mia, Donna è il secondo pezzo estratto dal progetto dopo Almeno tu nell’universo, che ha segnato la rinascita della cantante calabrese. Mia lo canta con trasporto e con la sua inarrivabile carica emotiva.
Stralcio di testo: Donne piccole e violentate / Molte quelle delle borgate / Ma quegli uomini sono duri / Quelli godono come muli / Donna come l’acqua di mare / Chi si bagna vuole anche il sole / Chi la vuole per una notte / C’è chi invece la prende a botte.
Ermal Meta – Vietato morire
Un brano che racconta un dolore che il cantautore conosce personalmente: Vietato morire di Ermal Meta parla del triste destino toccato alla mamma dell’artista, vittima di violenze da parte del compagno, ma non solo. Il testo della canzone, diretto ma efficace, è il racconto di un bambino che vive sulla propria pelle la ferocia di un uomo violento; quel bambino oggi è un uomo che non si è lasciato incattivire dal dolore.
Stralcio di testo: E la fatica che hai dovuto fare da un libro di odio ad insegnarmi l’amore / Hai smesso di sognare per farmi sognare / Le tue parole sono adesso una canzone / Cambia le tue stelle, se ci provi riuscirai / E ricorda che l’amore non colpisce in faccia mai.
Anna Tatangelo – Rose spezzate
Un brano forte, che si proietta davanti agli occhi dell’ascoltatore come fosse un film: il testo è concreto, tagliente, crudo e racconta la violenza subita da una donna da parte del proprio compagno. Anna Tatangelo canta con pathos e il risultato è un brano di ottima caratura. Occhi tumefatti, schiaffi, bugie per coprire l’orrore di un destino che sembra segnato: Rose spezzate è un brano che non concede sconti.
Stralcio di testo: Qualche notte ancora sento le sue mani che non so fermare, che mi fanno male / Sento la sua voce che mi grida addosso / Io mi copro il viso ma per lui è lo stesso / E così più forte che io più non posso neanche respirare, neanche più parlare / E sto giù per terra come un animale / Non ho più dolore, non c’è più rumore.
Emma Marrone – Io di te non ho paura
Emma, qualche tempo fa, ha proposto l’energica Io di te non ho paura, una canzone che parla di una presa di coscienza fondamentale per liberarsi dalle oppressioni e dalla paura. Emma si rivolge al suo aguzzino, che altri non è che il suo compagno, e gli urla in faccia che non ha paura, che è pronta a riprendere in mano la propria vita e ricominciare da capo, nonostante le ferite che si porta addosso.
Stralcio di testo: Tu di me hai queste spalle, io di te ho la tua schiena / Io di te ho tramonti di città che non ci vedono / Tu di me cancelli quegli orari che non servono / Tu di me hai le passeggiate lunghe che sanno d’estate / Io di te una foto da bambino in cui non sei tuo padre.
Giorginess – Controllo
Giorginess, nome d’arte di Giorgia D’Eraclea, è una cantautrice e chitarrista lombarda. Il brano che vi proponiamo si intitola Controllo ed è uno sguardo interno alle dinamiche di coppia, nel momento esatto in cui – tra le mura domestiche – si insinua lo spettro della violenza fisica e psicologica. Parla di un amore malato, che porta la vittima a provare vergogna e a chiudersi in se stessa pur di non rivelare il proprio dramma.
Stralcio di testo: Quando una sera d’agosto / Hai preso il coltello e lo hai messo vicino / Vicino al mio collo / Hai detto: «Lo hai visto che cosa mi hai fatto? Io ero tranquillo» / Le catene ai piedi, con addosso segni che non vedi più / Perché non guardi me, non guardi me.
Nada – Ballata triste
Ballata triste, brano firmato da Nada e incluso nell’album L’amore devi seguirlo del 2016, è un pezzo che racconta una giornata qualunque: una donna è in casa, immersa nella propria quotidianità, quando – ad un certo punto – diventa la vittima della furia del marito. L’uomo la uccide mentre i loro bambini sono a scuola: il testo del brano è crudo, diretto, potente proprio perché fotografa con precisione una famiglia apparentemente normale, che si sgretola per la follia di un uomo malato.
Stralcio di testo: È così che comincia la discussione / La discussione precipita in un disastro e il tavolo vola e poi si rompe un piatto / Lei grida e i denti mordono i santi / E il sangue corre alla testa, non si può fermare / I figli sono a scuola, nessuno può sentire.
Brunori Sas – Colpo di pistola
Un brano originale e dirompente: il cantautore calabrese Brunori Sas racconta il dramma del femminicidio, ma dal punto di vista distorto e malato del mostro. Colpo di pistola mette in luce la prospettiva dell’uomo violento, il modo in cui minimizza i propri gesti e la propria follia. La scrittura di Brunori è cantautorale, profonda, emotiva. Il risultato è un pezzo d’impatto.
Stralcio di testo: Io non la tenevo prigioniera / La incatenavo solo verso sera / Per stare un po’ con lei, per stare stretto a lei / Perché l’amore, l’amore è un colpo di pistola / L’amore, l’amore è un pugno sulla schiena / È uno schiaffo per cena / L’amore ti tocca appena.
Fiorella Mannoia – Nessuna conseguenza
Fiorella Mannoia offre la propria voce e la propria magistrale interpretazione a un brano delicato ed emotivo, Nessuna conseguenza. Scritto da Federica Abbate e Cheope, il pezzo affronta il delicato della violenza psicologica sulle donne e del coraggio e della determinazione che servono per uscirne illesi. La canzone parla di una lotta quotidiana, fatta di resistenza, consapevolezza e speranza.
Stralcio di testo: E ripetevi tutto questo con quell’aria da padrone / Convincendomi a pensare che io avevo torto e tu ragione / Ma lo sai alla fine che l’amore se lo tieni chiuso a chiave guarda altrove / Come se accontentarmi fosse la scelta migliore / Come fosse troppo tardi sempre per definizione / Come se l’unica soluzione fosse quella di restare / E invece pensa, nessuna conseguenza, di te so stare senza.
Alex Britti – Perché?
Pochi anni fa, il cantautore e chitarrista romano Alex Britti ha proposto un brano, Perché?, che è da considerarsi un vero e proprio grido collettivo di denuncia. Il pezzo racconta di quando le donne vittime di violenza faticano a denunciare il proprio aguzzino per paura. Un brano concreto, che mette in luce la grande sensibilità del suo autore.
Stralcio di testo: Quella donna ha un segno in faccia e dice che se lo è fatto da sé / Ma nel cuore una cosa più grande, un segreto che non capirai / Un amore violento e inquietante che però non denuncerà mai.
Carmen Consoli – Mio zio
Torna Carmen Consoli, stavolta con un brano ancor più drammatico e penetrante: Mio zio, infatti, racconta la triste e soffocante vicenda di un incesto. La bambina protagonista del brano è ormai una donna, si presenta al funerale dello zio, che anni addietro aveva abusato di lei, e deve sopportare di avere gli occhi di tutti puntati addosso: la donna rappresenta un disonore perché ha svelato l’ignobile incesto. Un brano che taglia come una lama e che non concede alcuna attenuante.
Stralcio di testo: Porgiamo l’estremo saluto ad un animo puro / Un nobile esempio di padre, di amico e fratello / E sento il disprezzo profondo, i loro occhi addosso / Ho svelato l’ignobile incesto / E non mi hanno creduto.
Gianna Nannini – Mai per amore
Mai per amore, brano proposto da Gianna Nannini nel 2011, parla di violenza casalinga, troppo spesso sottovalutata nella nostra società. Il brano, che ha dato il nome e ha fatto da colonna sonora a una miniserie televisiva, che ha trattato della violenza familiare, è in pieno stile Nannini: la poetica del testo e la melodia che l’accompagna ricordano le migliori produzioni della cantautrice toscana.
Stralcio di testo: Quasi mai ho goduto tra le braccia dell’inferno che mi dai / Quasi mai il tuo silenzio uccide un cuore andato in cenere / Quasi mai mi hai guardato più forte negli occhi e mi hai detto chi sei / Lo sai che quasi mai il vero amore lascia i lividi.
Sergio Endrigo – Via Broletto 34
Il brano di Sergio Engrigo di cui vi parliamo è datato 1962, ma sembra il triste racconto di un fatto di cronaca avvenuto ai giorni nostri: il protagonista di Via Broletto 34 è un uomo distinto, elegantissimo, insospettabile; ama una giovane donna, bella e sensuale, ma lei non sembra ricambiare il suo sentimento. Così, per gelosia, che si trasforma in possessività e ossessione, finisce per ucciderla. Un racconto lucido, che mette in risalto la follia di un uomo malato di un sentimento che non è ricambiato.
Stralcio di testo: Se passate da via Broletto al numero 34 / Potete anche gridare, fare quello che vi pare / L’amore mio non si sveglierà / Ora dorme e sul suo bel viso c’è l’ombra di un sorriso / Ma proprio sotto il cuore c’è un forellino rosso / Rosso come un fiore / Sono stato io.
Marti Stone – X3 (Per Tre)
Marti Stone è una rapper, cantautrice e producer di talento. Lo scorso anno, esattamente l’otto marzo, in occasione della Giornata mondiale della donna, ha pubblicato un brano significativo: X3 (Per Tre) è il manifesto del neo Femminismo. Nel pezzo, la cantautrice – attraverso immagini concrete e giochi di parole che ne rivelano il talento genuino – racconta la capacità delle donne di sostenere pesi “tre volte tanto” rispetto a un uomo. Ma è anche una richiesta d’aiuto alla società in cui viviamo.
Stralcio di testo: Cos’è un gioco per bambine? Aspirante cameriera / Il mio gioco da bambina? Fare la donna in carriera / Mi chiamavano maschiaccio, ma io una donna non la schiaccio / Se mi molli scrivo una canzone giuro non farei una strage/ Se mi uccidi per amore dimmi allora per amore di chi? / Se una donna veste nero non dirmi che è amore di Dio.