Silvia Provvedi e il fidanzato arrestato, vale a dire Giorgio De Stefano, si amano ancora: ecco il gesto romantico dell'uomo.
Silvia Provvedi, la metà mora del duo Le Donatella, è proprio sfortunata in amore: subito dopo la nascita della sua piccola Nicole, il suo fidanzato, Giorgio De Stefano, è stato arrestato con l’’accusa di detenzione illegale di armi, estorsione e implicazioni di stampo mafioso. Ecco come stanno le cose tra i due oggi, a due mesi e mezzo dall’arresto.
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Silvia Provvedi e Giorgio De Stefano: l’amore non è finito
Silvia Provvedi, in amore, ne ha passate di cotte e di crude: anni fa, ha vissuto un’intensa storia d’amore con Fabrizio Corona, ma – durante gran parte della loro relazione – l’uomo è stato in galera. Lei lo ha aspettato, ma poi la loro storia è naufragata e le cose, tra i due, sono finite nel peggiore dei modi, tra attacchi velenosi e critiche per mezzo stampa e tv. Poi, Silvia si è legata a Giorgio De Stefano, oggi padre della sua prima figlia, la piccola Nicole, nata lo scorso giugno, ma anche quest’ultimo è stato arrestato. Insomma, non c’è pace per la Provvedi, che sembra essere ancora innamoratissima del suo uomo.
Di recente, De Stefano – in occasione del loro anniversario – le ha fatto recapitare un mazzo di rose rosse e un biglietto con uno stralcio di Meraviglioso amore mio, il romantico brano di Arisa pubblicato nel 2012.
L’arresto di Giorgio e la reazione di Silvia Provvedi
Era lo scorso fine giugno quando Giorgio De Stefano veniva arrestato con accuse pesantissime. Ecco cosa si leggeva sul Corriere della sera a proposito del fidanzato di Silvia:
Mercoledì alle quattro di mattina, i poliziotti delle squadre Mobili di Milano e Reggio Calabria sono andati ad arrestarlo con una misura cautelare per associazione mafiosa ed estorsione. Con lui sono finiti in manette il fratello Carmelo, alcuni esponenti della cosca Libri, e Antonino Randisi, suo braccio destro qui a Milano. De Stefano non era a casa ma è stato trovato nell’appartamento della «cognata» sui Navigli. Non un tentativo di latitanza né una soffiata, ma la banale rottura del condizionatore di casa ha costretto Giorgio, la compagna Silvia e la figlia appena nata, a cercare refrigerio di fortuna dalla «zia». Quando è suonato il citofono, lui era a letto, s’è voltato verso la compagna e ha subito capito: «Sono venuti a prendermi».
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Silvia, che in un primo momento aveva scelto il silenzio, ha poi commentato così l’accaduto:
Ritengo doveroso dover dire due parole alle tantissime persone che mi vogliono bene e che mi stanno esprimendo solidarietà .
Vi ringrazio di cuore davvero tutti.
Non parlerò più di questa triste vicenda che ha coinvolto me e tutta la mia famiglia fino alla conclusione delle indagini , perché penso sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di una magistratura in cui ho sempre creduto e in cui credo tuttora.
Al mio compagno Giorgio rinnovo sempre di più il mio amore e la mia vicinanza.
Grazie ancora a tutti vi abbraccio, Silvia