Ci sono troppi omosessuali in televisione? A intervenire sulla polemica arriva il Direttore di Rai Uno, Stefano Coletta.
Da qualche settimana a questa parte è esplosa una grande polemica in Rai: secondo Mario Adinolfi e la giornalista de Il Messaggero che ha intervistato Fabio Canino, nella rete televisiva ci sarebbero “troppo gay”. Onda cavalcata, per altro, dallo stesso Platinette più di una volta. Oggi a intervenire è Stefano Coletta, Direttore di Rai Uno.
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Coletta sulla polemica
Il Direttore di Rai Uno ha chiarito il suo punto di vista tramite un comunicato stampa:
Tutto vorrei leggere tranne questo. Basta piccolezze, bassezze. Di fronte alle persone non mi chiedo mai con chi vanno a letto. Questa storia della “gayzzazione” di Rai Uno, in riferimento a tutte le persone chiamate dal precedente direttore, Teresa De Santis, mi sembra che possa indurre una riflessione: che cacchio ce ne frega. Tutti i conduttori cui si fa riferimento in tutti gli articoli, anche in maniera un po’ gratuita, tutti i nomi indicati in maniera dispregiativa per la loro inclinazione sessuale, che io peraltro non conosco, sono stati scelti dal precedente direttore di Rai Uno.
Poi aggiunge:
Chi vuole usare questi nomi per fare riferimento alla mia vita privata sbaglia, non parlo mai della vita delle persone, sono un uomo molto libero e non mi interessano le chiacchiere su questi temi. È deprimente quello che si legge. Mio padre, a 80 anni, mi chiedeva se i personaggi televisivi fossero sposati o meno, era nato nel 1920. Nel 2020, dopo cento anni io mi occuperei del livello culturale delle persone, giudicherei i conduttori per la loro professionalità.
Tommaso Zorzi sulla polemica
Proprio in questi giorni, tra l’altro, Tommaso Zorzi ha preso di petto Platinette. Mauro Coruzzi ha dichiarato che non ci sia il bisogno di creare un’apposita legge contro l’omofobia e queste sono le parole del concorrente della prossima edizione del GF Vip:
Ho dovuto aspettare una mezzoretta prima di fare queste storie perché mi sono dovuto calmare altrimenti mi sarei beccato delle denunce se avessi detto quello che penso. Premesso che io aborro il personaggio.
Nessuno della comunità LGBT si sente rappresentato da Mauro Coruzzi Platinette. La cosa che mi fa incazzare è che lui sputa sulle stesse battaglie che gli hanno permesso di andare in tv a fare il pagliaccio. Perché se negli anni 60/70 non ci fossero state battaglie come quella di Stonewall, lui col cazzo che era in tv a fare il clown.