Ormai è evidente a tutti: i rapporti tra Paolo Bonolis e Mediaset sono sempre più in crisi. Il conduttore abbandonerà l'azienda?
Ormai non ci sono più dubbi: i rapporti tra Paolo Bonolis e l’azienda per cui lavora da anni, Mediaset, sono sempre più in crisi. Il conduttore accetterà un passaggio in Rai? Non è da escludere affatto.
Paolo Bonolis: addio a Mediaset?
Il Coronavirus, tra le altre cose, ha rivoluzionato totalmente i palinsesti televisivi: molti programmi, infatti, sono stati sospesi e rimandati, mentre altri addirittura cancellati. Dunque, per risolvere il problema, Mediaset ha scelto di mandare alcune trasmissioni in replica: tra queste, come ben saprete, c’è Ciao Darwin. Dapprima Canale 5 ha trasmesso l’edizione dello scorso anno. Poi, visti gli ottimi risultati, anche quella del 2016.
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Tuttavia, dal momento in cui l’auditel premia il programma di Paolo, Mediaset ha deciso di mandare altre repliche dello show, nello specifico le edizioni del 2010 e 2007, così da coprire anche i palinsesti di luglio e agosto. Ecco il commento di Bonolis di fronte a questa notizia:
Dato che mandano le stagioni a ritroso, si assiste a questo fenomeno buffo che ringiovanisco ogni giorno un po’, alla maniera del Benjamin Button del film. Di questo passo arriveranno le repliche di Bim Bum Bam e – se ci fosse – del filmino della mia nascita.
Insomma, l’ormai nota ironia di Bonolis non si è fatta attendere e ha tradito un certo fastidio per le scelte di Mediaset. Ormai è un po’ di tempo che Paolo si mostra insofferente verso l’azienda di Cologno Monzese. Addio in vista?
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Sonia Bruganelli difende Paolo Bonolis
A correre in aiuto di Paolo, c’è sua moglie Sonia Bruganelli, autrice e produttrice televisiva. Ecco le sue parole a proposito delle scelte di Mediaset:
Meraviglioso vederlo in onda adesso perché vedo in tv Paolo sempre più giovane. A volte anche con look e capelli diversi. Che dire? “Ce offrissero almeno una bottiglia di champagne”. Però arriva un momento in cui si dovranno fermare, a mio avviso. E’ un format visionario nato nel 1997. E ai tempi fu proprio Maurizio Costanzo, direttore di rete, che ha spinto per mandarlo in onda. Era l’anno in cui lavoravo in redazione, Paolo l’ho conosciuto in quell’anno, era moderno, avanti. Per argomenti e tematiche. Il punto è questo: l’azienda ha un programma “senza tempo” che funziona e lo manda in onda. Amen. Così però non preservi una tua risorsa, forse tra le più importanti, perché lo sovraesponi. Non è corretto a mio avviso.