Abbiamo intervistato per voi il giovane cantautore Boreale: ecco cosa ci ha raccontato e qual è la sua storia; leggi l'intervista completa.
Boreale, al secolo Alessandro Morini, è un giovane cantautore. Recentemente ha pubblicato un nuovo singolo, Meraviglia. Ecco cosa ci ha raccontato.
Le parole di Boreale
Iniziamo questa nostra chiacchierata parlando di te. Chi è Boreale?
Boreale prende forma poco tempo fa, inizia proprio dalla fine di un altro percorso importante, per anni ho suonato in una band, i Mary in June. Dopo questa esperienza ho deciso di mettermi in proprio perché sentivo l’esigenza di raccontare delle storie più intime e personali
Da dove nasce il nome d’arte di Boreale?
Stavo guardando Super Quark, uno dei miei programmi preferiti, si parlava proprio dell’aurora boreale, un documentario sulle terre del Nord, non ci sono mai stato in quei posti, in realtà, ma quel giorno l’aurora boreale giocò un ruolo fondamentale sulla scelta del nome.
Quanto c’è e cosa c’è di Alessandro Morini in Boreale?
Credo si sia creato un certo equilibrio tra il vero me e Boreale, appunto, anche se ogni tanto mi capita di dimenticarmi di Boreale. Devo dire che all’inizio ho sofferto un po’ questo sdoppiamento della personalità, piano piano ci siamo avvicinati e ora siamo una cosa sola.
Di recente hai pubblicato un nuovo singolo, Meraviglia, il quinto. Cosa racconti in questo nuovo capitolo della tua storia musicale?
In realtà il brano racconta di una rivoluzione, una rivoluzione sentimentale “di una storia che ho vissuto intensamente”, dove pensavo davvero di cambiare tutto.
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Da Maggio Novantasei, pubblicata nel maggio dello scorso anno, sino ad oggi, hai rilasciato ben cinque singoli. Hai in mente di pubblicare un disco?
Sì, sto lavorando ad altri brani, purtroppo causa emergenza, abbiamo dovuto rimandare l’uscita del disco ma a fine giugno uscirà un nuovo singolo.
Quali difficoltà incontrate, oggi, voi giovani cantautori?
Una delle problematiche vere, secondo me, al momento, sono le playlist Spotify, c’è una lotta continua e una competizione che non mi piace affatto, in più sembra l’unico e reale obiettivo per molti artisti.
Hai mai pensato di intraprendere la strada dei talent show?
In realtà no, non mi piace molto quel mondo, anche perché credo che non sarei del tutto adatto, mi sono arrivate varie proposte ma ho sempre rifiutato.
Chi sono i tuoi miti musicali?
Ce ne sono vari, uno su tutti sicuramente è Lucio Dalla, lo ascolto da quando ero bambino insieme a Venditti, Lucio Battisti, Adriano Celentano, De André, Rino Gaetano, Gaber; poi c’è tutto quel mondo un po’ più elettronico che riguarda band come i Tame Impala, Alt-J, James Blake, Bon Iver, Coldplay, LCD Soundsystem, Apparat, Drake, etc.
Se potessi “rubare” una canzone a un altro artista, quale sarebbe?
Futura di Lucio Dalla.
Concludiamo così: il nostro magazine si chiama DonnaPOP e, per noi, il termine POP rappresenta qualcosa di bello, entusiasmante, accattivante. Cos’è per te POP in questo momento della tua vita?
Beh, in primis dico che le donne per me sono POP. In più poi posso dire che con Boreale ho iniziato proprio un nuovo percorso POP, anche perché grazie a questo nuovo inizio ho riscoperto un nuovo modo di scrivere e di comporre.
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