Oggi è il compleanno di una delle più grandi voci e personalità della canzone italiana: Anna Oxa. La raccontiamo attraverso la sua musica.
Non aveva ancora diciassette anni quando, nel 1978, è salita sul palcoscenico di Sanremo con un look punk e androgino e un brano firmato per lei da Ivano Fossati, Un’emozione da poco: iniziava così la storia di una delle interpreti più intense, irrequiete e camaleontiche della canzone italiana. Sono passati quarantadue anni dal suo esordio, ma Anna Oxa resta tutt’oggi uno dei fatti più affascinanti e irripetibili della nostra canzone. Un’interprete di spessore, ma anche e soprattutto una donna imprendibile, mai uguale a se stessa, un’artista che ha fatto, della musica, un motivo di ricerca, di sperimentazione, di evoluzione.
Anna Oxa è un’interprete. Rettifico: Anna Oxa è un’interprete pop. Roba da far storcere il naso ai più snob, a quelli che hanno una scarsa considerazione della pop music e credono che il ruolo degli interpreti sia accessorio e che si limiti alla funzione di tramite. Ma bisogna fare molta attenzione a non sottovalutare il potere di un’interprete che ha uno stile ben a fuoco, una personalità definita, un gusto preciso. Anna Oxa è un’artista, e gli artisti, specie quelli che fanno pop, esprimono se stessi non soltanto attraverso la musica, ma anche attraverso la grammatica visiva. Non è solo quello che dicono, ma anche e soprattutto come lo dicono.
Ma l’Italia non è più abitata a tutto questo, nonostante siamo la patria di Patty Pravo, Loredana Bertè, Mina, per citarne alcune. E della stessa Oxa, che sul palcoscenico ha sempre portato estro, gusto, bellezza, carisma. L’artista non deve somigliarci, deve illuminarci. E la Oxa, in oltre quarant’anni di carriera, l’ha sempre fatto. Il suo pop è sempre stato personale, riconoscibile, raffinato, mai assoggettato alle mode, ma onesto, spiazzante.
Anna Oxa, tutte le direzioni della sua storia
Nata a Bari il 28 aprile di cinquantanove anni fa, Anna Oxa era appena un’adolescente quando è diventata una delle voci più amate d’Italia: risale al 1978, infatti, Oxanna, il suo disco d’esordio, pubblicato subito dopo la partecipazione al Festival della Canzone Italiana con Un’emozione da poco. Da quel momento, niente ha più fermato la carriera di quella che era appena una giovane di buone speranze, ma che è diventata un’artista consapevole e consapevolmente fuori da ogni schema, sempre diversa, ma rintracciabile in ogni cambiamento.
Dai look punk di fine anni Settanta a quelli sensuali degli anni Ottanta, dalla chioma scura e androgina dell’esordio a quella biondo platino degli anni a seguire, ma – soprattutto – da Fossati a Lucio Dalla, da Rino Gaetano a Amedeo Minghi; e poi ancora Lavezzi, Vecchioni, Fausto Leali (con cui ha cantato Ti lascerò, brano che ha vinto il Festival di Sanremo 1989), Anna Oxa ha cambiato pelle, volto e direzione tante volte. E poi la tv: ha debuttato nei panni di conduttrice nel 1988, quando ha presentato Fantastico al fianco di Enrico Montesano. In seguito, ha condotto il Festival di Sanremo 1994 con Pippo Baudo e poi ancora Torno Sabato di Giorgio Panariello, nel 2001.
Nel 2003, all’ennesima svolta, ha pubblicato Cambierò, pezzo che ha fatto da apripista all’album Ho un sogno, che l’ha vista debuttare nei panni di cantautrice. Il disco le è valso il Premio Lunezia come miglior autrice femminile dell’anno. Nel 2006, poi, con la pubblicazione del brano Processo a me stessa, firmato da Pasquale Panella, con arrangiamenti in bilico tra opera ed etno-music, la svolta definitiva: a seguito di un importante periodo di ricerca spirituale e musicale, Anna Oxa ha portato sul palcoscenico degli spettacoli incentrati sulla sua voce come strumento, al di là di ogni barriera linguistica e stilistica. Un viaggio nelle diverse espressioni ed epoche musicali, dal Medioevo sino ai giorni nostri.
Tutti i Sanremo di Anna Oxa
Anna Oxa ha partecipato al Festival di Sanremo ben quattordici volte, dall’esordio nel 1978 sino al 2011, quando ha presentato La mia anima d’uomo. Ogni sua apparizione sul palco dell’Ariston non ha rappresentato, semplicemente, un tassello musicale da aggiungere alla sua lunga carriera, ma anche un fatto di costume, perché ha utilizzato i cambi d’immagine come sigillo delle sue performance.
Ripercorriamo la carriera di Anna Oxa attraverso i suoi quattordici Festival.
Un’emozione da poco (Sanremo 1978)
Io no (Sanremo 1982)
https://www.youtube.com/watch?v=gyX33GAC96E