Il concerto del Primo Maggio potrebbe saltare per il CoronaVirus

Il concerto del Primo Maggio potrebbe saltare quest'anno a causa del CoronaVirus. L'organizzatore dichiara di essere in pausa.

Sono tantissimi gli artisti che già un mese fa hanno deciso di sospendere i loro concerti a causa dell’emergenza sanitaria. L’ambiente musicale, così come molti altri, sta risentendo delle restrizioni date dal Governo per arginare il CoronaVirus. Proprio a causa di questo, il concertone del Primo Maggio – ogni anno a Piazza San Giovanni a Roma – potrebbe saltare.

Parla l’organizzatore

 

Massimo Bonelli – Amministratore Delegato di Icompany e organizzatore del concertone – all’agenzia Ansa ha dichiarato:

Siamo fermi al 5 marzo, tutto congelato ma il Concertone è quasi tutto pronto. Manca giusto qualche limatura a nomi e cachet, ma il cast c’è all’80%. La nostra deadline è metà aprile, fino ad allora abbiamo la possibilità di girare la prua della nave e portarla in porto, poi diventa impossibile. Stiamo lavorando a varie ipotesi ma dare per scontato che il 1° maggio sia tornato tutto a posto è un azzardo. Evento solo televisivo? Vedremo cosa fare, anche con la Rai, con gli sponsor, con la Sovrintendenza. Vorremo comunque dare risalto alla giornata, dare un valore a questo anniversario, soprattutto in un momento nel quale di lavoro e di sicurezza sul lavoro si deve parlare e molto. Abbiamo un piano A e un piano B, anche un piano C. La volontà di andare avanti c’è, lasciare ora lo considero un gesto vigliacco.

Quindi, al momento il concerto del Primo Maggio è in pausa fino a metà aprile. Sui costi e i soldi persi in caso di annullamento del concerto, Bonelli dice:

I costi sono incalcolabili, perché ogni rinvio, ogni annullamento non è gratis. Per il Primo Maggio, ad esempio, ci sono già stati investimenti sullo staff, sugli allestimenti, sulla comunicazione. Il settore è allo stremo e il sentimento più comune è l’angoscia. Quando usciremo da questa situazione, è probabile che dovremo inventarci un nuovo mondo e forse anche un nuovo modo di fruire gli spettacoli. Quando finirà la paura di stare insieme? Quando avremo voglia di stare fianco a fianco ad un concerto? Nel nostro settore la condivisione degli spazi è tutto. E se un domani non fosse più così?

Ci auguriamo il meglio, per tutti. Forza, ce la faremo!

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