Interviste POP: Andrea Dianetti, i sogni di un talento a tutto tondo

Andrea Dianetti è romano, simpatico, alla mano e pieno di talento! Lo abbiamo intervistato per voi e questo è quello che ci ha raccontato!

Andrea Dianetti è romano, simpatico e alla mano. La sua carriera è partita dal talent show Amici e da lì non si è mai arrestata. Certo, è cambiata, come anche le ambizioni dello stesso Andrea, ma procede a gonfie vele. I progetti sono tanti e il futuro è luminoso per questo giovane e promettente attore e conduttore; lo abbiamo intervistato per voi e questo è quello che ci ha raccontato!

Le parole di Andrea Dianetti

 

Partiamo dall’inizio; tu hai partecipato ad Amici ormai diverso tempo fa e da lì è cominciata la tua carriera. Cosa è successo in questi anni?

Beh sicuramente ci sono stati tanti cambiamenti a livello lavorativo e personale. La difficoltà sta sempre nel capire bene cosa uno vuole fare; c’è questo dualismo fra cosa vuoi fare e cosa puoi fare. O molto spesso pensi di voler fare qualcosa, invece poi scopri che non è ciò che è giusto per te. A quel punto bisogna ridimensionarsi e accorgersi che la strada che vorresti percorrere è diversa da quella che invece stai percorrendo. A me per fortuna è successo poco, non ho mai completamente stravolto le mie ambizioni, però spesso ho dovuto ridimensionare le idee che avevo.

Anche perché nel frattempo sei cresciuto…

Esatto. All’inizio ero più focalizzato sulla parte recitativa, andando avanti – invece – ho scoperto che mi piace di più presentare e far ridere. Un po’ come Bonolis che offre uno spettacolo a tutto tondo: lui ama condurre, ma anche divertirsi e far divertire. Questo l’ho capito in corso d’opera.

Grazie ad Amici, hai conosciuto una persona che è ancora molto importante per te: Diana Del Bufalo. Spesso vi hanno criticato, hanno messo in dubbio la vostra amicizia. Cosa ti senti di dire sul vostro rapporto e sulle maldicenze in merito?

Fortunatamente non sono state tante le critiche; spesso ci chiedono perché non ci fidanziamo e l’unica cosa che possiamo rispondere è che siamo semplicemente amici. Perché fra uomo e donna esiste anche l’amicizia e questo va riconosciuto. Non è scattato con lei quel tipo di attrazione, ma siamo tanto simili su alcune cose e il miglior modo in cui riusciamo ad incastrarci è con l’amicizia. La gente si deve arrendere al fatto che due persone possano essere anche solo amiche.

Recentemente hai preso parte allo spettacolo teatrale Tre uomini e una cuccia, in cui hai collaborato con Leonardo Bocci e Alessia Fabiani. Cosa puoi dirci di questa esperienza?

È stata un’esperienza molto divertente, con noi c’erano anche Gabriele Carbotti e Martufello. Eravamo tutti personaggi diversi l’uno dall’altro ed è stato esilarante vedere come riuscivamo a entrare in contatto avendo stili diversi, modi di recitare diversi e ovviamente vissuti diversi. Inoltre è stato un grande successo e i numeri lo testimoniano: la sala è stata occupata per il 90% in tutte le serate in cui si sono tenute le repliche… e parliamo di ventuno repliche! Abbiamo fatto anche sei sold out e siamo tutti molto contenti di come è andata. Infatti torneremo ad esibirci insieme, ma questa volta solamente io, Carbotti e D’Alessio con il nostro trio I Mai Na Gioia Spettacoli, a ottobre.

Cambiando completamente argomento, noi siamo un po’ impiccioni e a nome delle quote rosa vorremmo chiederti: sei fidanzato?

No, al momento non sono fidanzato. Sono uscito da pochissimo da una frequentazione che non è andata in porto come speravo. Purtroppo c’è la maledizione di San Valentino… è una battaglia persa. Anche quest’anno ho festeggiato San Faustino e basta. La ricerca della persona giusta è sempre attiva comunque, anche se è sbagliato perché è nel momento in cui non cerchi più che trovi le persone speciali. Ma è difficile imporsi di non tentare.

Hai ragione. Parlando invece del tuo futuro: quali sono i tuoi progetti, dove ti vedi tra cinque anni?

Spero intanto di stare bene. La salute è fondamentale, se non c’è quella tutto il resto diventa superfluo. Quindi, assicuratomi che sarò ancora sano e funzionate, mi auguro di presentare un bel programma televisivo che mi permetta di tirare fuori un po’ di verve o in una bella fiction fatta bene. Quest’anno in questo sembra promettente, a marzo gireremo la seconda stagione di Ricci & Capricci. Anche i social mi stanno dando parecchie soddisfazioni e ormai si tratta di un secondo lavoro. Per il resto gireremo il sequel di Din Don quest’estate e nel frattempo continuo il mio lavoro in radio NSL su Roma, che sta crescendo sempre di più. Sono contento di questi risultati!

Mi sembra di capire, quindi, che i sogni nel cassetto non manchino…

Io avrei tanti sogni nel cassetto… il problema è trovare il mobile giusto! Ci manca la cassettiera! (ride, ndr.)

Sappiamo che ami viaggiare e con la stessa Diana hai fatto dei viaggi bellissimi. Qual è un posto che ti è rimasto particolarmente nel cuore?

Sicuramente l’America. A 19 anni mi ero ripromesso di fare il coast to coast e ho mantenuto fede alla promessa con me stesso, anche se è successo parecchi anni dopo. Io dico sempre che mantenere le promesse con noi stessi rappresenta il punto di svolta del nostro equilibrio mentale. Quindi sono partito con tre amici carissimi, fra cui Adriano Bettinelli. Siamo stati ovunque, abbiamo visto posti bellissimi.

A 30 anni, poi, si è nel fiore degli anni e questo aiuta in un viaggio così…

Esatto, a 30 anni vivi le emozioni con una certa maturità, ma allo stesso tempo hai ancora la giovinezza che ti permette di fare qualche cavolata, pur mantenendo comunque una certa credibilità. È stato il momento perfetto. A 40 anni lo vivi in un altro modo un viaggio del genere e a 20 forse sei troppo giovane per soffermarti sulle cose giuste.

Accennavamo prima alla tua attività sui social; anche tu – come tanti tuoi colleghi – ormai su Instagram hai un numero notevole di follower. Ti senti un po’ influencer per questo?

Un pochettino sì, dai. Ho capito che ero un influencer quando ho consigliato una tavoletta per il water che si alza velocemente e scende invece lentamente. L’hanno comprata in 50! A parte gli scherzi, collaboro con tantissimi sponsor, da Philips a Venchi a IKEA… quindi immagino che in me riscontrino un potenziale da questo punto di vista. Io sponsorizzo solo ciò che mi piace, ad alcune cose infatti ho detto di no. Assolutamente no al gioco d’azzardo, no all’alcool… ci sto molto attento a questo. Essendo io un po’ ipocondriaco e germofobico ho sponsorizzato il purificatore d’aria, per farti un esempio. Certo, se dovessero presentarsi con una valigetta piena di soldi per farmi promuovere i cappelli da indiano forse un piccolo sforzo lo farei! (ride, ndr.)

La cosa più brutta accaduta a causa di un social?

Brutta brutta non direi. Per fortuna ho pochissimi haters, sono talmente pochi che quando ne ho uno me ne accorgo subito e gli do anche troppa importanza. Sono stupido in questo infatti! Ma sono uno che tende a rimetterli sempre a posto e sono bravo in questo. È difficile comunque arrabbiarsi con me, alla fine, per questo mi capita di rado di scontrarmi con qualcuno sui social.

E una cosa bella, invece?

Beh, per esempio una persona che ho conosciuto sui social è diventata un mio carissimo amico. Poi io impazzisco quando i bambini che non stanno bene, che magari sono in clinica, mi scrivono che li faccio ridere durante la giornata… lì mi sento male, inizio a piangere da solo. Sembro cinico, ma dentro mi sciolgo come un cioccolatino Venchi, per l’appunto. O quando le persone mi dicono che sono tristi e che fanno il primo sorriso della giornata grazie a me. Anche se poi, sapendo che stanno male, immaginare che io sia l’unica cosa divertente nella vita di una persona non mi fa piacere più di tanto.

Concludiamo le nostre interviste sempre con questa domanda: noi ci chiamiamo DonnaPOP, e per noi il termine POP rappresenta qualcosa di attraente, accattivante, di tendenza. Cos’è per te POP?

POP è mia nonna che mangia al giapponese. Se non è POP quello, non so cosa potrebbe esserlo! Il passato che entra a gamba tesa nei gusti attuali. Nonna che mangia il sushi è la cosa più POP del mondo… ma anche quando si mette a fare le storie con me! Una signora anziana che si mette a fare cretinate con un ragazzo negli anni 2000, questo è POP!

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