Achille Lauro e Boss Doms sono dei fenomeni da baraccone? A pensarlo è certamente Morgan, che ha fatto una proposta a Boss Doms: la risposta.
C’è ancora qualcuno che è convinto che Achille Lauro e Boss Doms, per il loro estro, l’irriverenza e la capacità di provocare, siano da considerarsi dei fenomeni da baraccone. In verità, i due artisti romani non sono solo dei talenti intelligenti e sfaccettati, ma anche due veri performer. Chi confonde la loro voglia di abbattere ogni cliché per puro trash ha capito ben poco di Lauro De Marinis e Edoardo Manozzi (veri nomi dei due artisti). Uno di questi? Morgan. Ecco i fatti.
Morgan, vittima della tv spazzatura
Partiamo da una premessa fondamentale: Morgan è un artista di spessore e un uomo di grande cultura. Tuttavia, c’è qualcosa che supera il suo talento e il suo genio: l’incapacità di stare alla larga da alcuni contenitori televisivi, che imbruttiscono, sviliscono e offendono la sua storia artistica e lo rendono un fenomeno da baraccone, una marionetta di chi finge di volergli tendere una mano, ma in realtà approfitta della sua instabilità per sfruttarlo e sfruttarne l’appeal verso il pubblico.
Morgan fa gola a chi produce tv spazzatura perché funziona in termini di auditel, ma a nessuno interessa più la sua arte e la sua creatività. Non interessa agli addetti ai lavori e men che meno al pubblico, a quel tipo di pubblico, che lo sostituirà presto con un concorrente di un talent show o con un influencer. Morgan è in balia di se stesso, pensa di avere il coltello dalla parte del manico, ma è solo una vittima, l’ennesima, che viene sfruttata per un punto di share in più.
Il rifiuto di Boss Doms
Ma veniamo ai fatti: Morgan, ospite nel salotto televisivo di Live – Non è la D’Urso (e dove, altrimenti?), ha raccontato di aver chiesto a Boss Doms, produttore discografico e chitarrista, da anni collaboratore di Achille Lauro, di remixare la sua versione rivisitata di Sincero, il brano proposto sul palco dell’Ariston in duetto con Bugo.
Boss Doms, tuttavia, ha rifiutato con fermezza la proposta di Morgan. Ecco il racconto di Marco Castoldi:
Ho sentito il compagno di Achille Lauro, il chitarrista, Boss Doms. Gli ho chiesto: perché non fai il remix della canzone col mio testo? Mi ha risposto: «Io in queste trashate italiane non ci entro». Trashate italiane? Perché, io faccio il trash italiano?
Qualcuno dovrebbe dire a Morgan che la risposta è sì. Qualcuno dovrebbe spiegargli che è diventato un fenomeno da baraccone, che la sua presenza in certi contesti televisivi rovina la sua credibilità e lo consegna, inevitabilmente, a un pubblico che non sa che farsene della sua arte e della sua musica. Un pubblico per il quale Morgan è un drogato, un fallito, un pazzo, un disadattato, un mitomane, uno per cui provare pena, simpatia, disgusto.
Qualcuno fermi Morgan prima che sia troppo tardi. O forse è tardi già da un po’, ma nessuno glielo dice, perché fa comodo a tutti che lui non lo sappia. O che finga di non saperlo.