Achille Lauro dopo l’esibizione a Sanremo2020: «Bisogna essere ciò che si vuole»

Achille Lauro è stato il cantante più discusso di questo Festival di Sanremo 2020. Dopo le sue performance ne ha voluto spiegare il senso.

Achille Lauro è stato il personaggio più discusso di questo Festival di Sanremo 2020; il cantante romano ha portato sul palco esibizioni completamente differenti da quelle a cui siamo abituati a vedere sul palco dell’Ariston e ha rivoluzionato il programma con travestimenti audaci e degni di nota. Iconico, soprattutto, è stato il costume ispirato alla Regina Elisabetta I; applausi e fischi hanno caratterizzato le performance di Achille Lauro che però non ha mai perso la sua integrità. Anzi, il cantante ci tiene a spiegare che dietro ai suoi travestimenti c’è un grande ragionamento. Ecco quale.

Achille Lauro spiega cosa c’è dietro alle sue performance

 

Così, in una lettera aperta ai suoi fan (e non solo), Achille ha voluto spiegare il perché delle sue scelte stilistiche:

Ho sempre contaminato un genere con l’altro cercando di inventare musica non catalogabile ed impossibile da etichettare.
Un anno fa ho iniziato ad immaginare la mia musica in modo diverso: volevo creare una performance artistica che suscitasse emozioni forti, intense e contrastanti, qualcosa che in pochi minuti fosse in una continua evoluzione visiva ed emotiva.
Un piece teatrale lunga 4 minuti.

Lauro ha voluto parlare nello specifico del suo pezzo:

Me ne frego è un inno alla libertà sul palco più istituzionale d’Italia. La mia speranza è che potesse scuotere gli animi degli insicuri e le certezze di chi è fermo sulle sue certezze, perché è sempre fuori dalla “zona comfort” il posto in cui accadono i miracoli. Me ne frego è un inno alla libertà di essere ciò che ci si sente di essere. Me ne frego, vado avanti, vivo, faccio: questo è il messaggio che ho voluto dare con la canzone, è questo e il senso vero della scelta dei personaggi che io, il mio co-direttore creativo Nicoló Cerioni e il mio manager&Responsabile progetto Angelo Calculli abbiamo pensato di portare sul palco dell’Ariston.

Il cantante poi ha continuato:

Menefreghisti positivi, uomini e donne liberi da qualsiasi logica di potere personale.
Un Santo che se ne è fregato della ricchezza e ha scelto la “libera” povertà, un cantante che se n’è fregato dei generi e delle classificazioni sessiste, una Marchesa che a dispetto del suo benessere ha scelto di vivere lei stessa come un’opera d’arte, diventando una mecenate fino a morire in povertà e una regina che ha scelto la morte, evitando di curarsi abdicando, pur di restare li a proteggere e vivere per il suo popolo.
La condizione essenziale per essere umani è essere liberi.

Dopo parole come queste, c’è davvero poco da dire.

(Clicca su una delle 2 foto)
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