Ecco una raccolta con alcune tra le più belle frasi tratte dai brani di Laura Pausini: scopri subito la tua preferita
Laura Pausini è una delle artiste italiane più amate al mondo: in venticinque anni di carriera ha venduto oltre settanta milioni di dischi. Vi proponiamo alcune tra le più belle frasi tratte dai suoi brani. Qual è la vostra preferita?
Le frasi più belle di Laura Pausini
Perdonami per questi giorni, non li ho saputi raccontare, avevo l’indirizzo nuovo e un posto per scappare. E non è detto che mi manchi sempre, le cose cambiano improvvisamente e certi angoli di notte non avranno luce mai. E non è detto che non provo niente se tengo gli occhi sul tuo sguardo assente e se mi fido della forza di un ricordo, casomai. (Non è detto)
Me lo ricordi tu: chi vola impara a sfottere le sue cadute, come a difenderle. E così fai tu, che nascondi piano la tosse e il cuore nella stessa mano. Arrivi tu che sai chi sono. Io così simile a te a trasformare il suono della rabbia. Io così simile a te, un bacio in fronte e dopo sulle labbra. La meraviglia di essere simili, la tenerezza di essere simili. (Simili)
Ti ricordi come cominciò? «Ti dispiace stringermi la mano?». Io ti ho risposto «Non lo so». Ti ricordi come continuò «Ti dispiace adesso se ti amo?», con gli occhi chiusi ho detto «No». Poi scoppiò la vita che di più non può. Si nasconde ovunque il nostro amore quotidiano, nella mia valigia e nei tuoi voli in aeroplano, nelle partenze all’alba improvvisate, nelle mimose a marzo già fiorite, in un miracolo che è tutto qua, nella normalità. (Il nostro amore quotidiano)
Chissà se tu mi penserai, se con gli amici parlerai per non soffrire più per me, ma non è facile, lo sai. A scuola non ne posso più e i pomeriggi senza te, studiare è inutile, tutte le idee si affollano su te. Non è possibile dividere la vita di noi due. Ti prego, aspettami, amore mio. Ma illudermi non so. (La solitudine)
Vivo di respiri che lasci qui, che consumo mentre sei via. Non posso più dividermi tra te e il mare, non posso più restare ferma ad aspettare. Io che avrei vissuto da te, nella tua straniera città. Sola, ma con l’istinto di chi sa amare. Sola, ma pur sempre con te. Non posso più dividermi tra te e il mare. Non posso più sentirmi stanca di aspettare. (Tra te e il mare)
Mi tengo le cose che hai detto alla porta, la fitta sul petto e i fiori di carta. Perché non c’è una colpa, c’è una fine e, in mezzo, il bene che rimane. Mi tengo la tua rabbia, se ti pare. La mia, ti giuro, l’ho lasciata andare. Se siamo stati parte di uno sbaglio… ma, a volte, anche qualcosa di un po’ meglio. (Mi tengo)
Perché si spezzano tra i denti le cose più importanti, quelle parole, sono parole che non usiamo mai. E faccio un tuffo nel dolore per farle risalire, riportarle qui, una per una qui. Le senti tu, pesano e si posano per sempre su di noi. E, se manchi tu, io non so ripeterle, io non riesco a dirle più. Invece no, qui piovono i ricordi ed io farei di più di ammettere che è tardi. (Invece no)
Era meglio non farsi promesse sotto la pioggia, perché nulla si appoggia al bagnato senza cambiare. Non c’entra il perdono, credi, a volte non basta la capacità di mettere ali ai piedi. Il tempo è imbattibile in velocità. Chiedilo al cielo, forse ce lo dirà cosa succede contro la volontà, come un grattacielo che precipita, il vuoto che vanifica l’intera costruzione di un amore. A volte ci si perde per errore. (Chiedilo al cielo)
Da me, torno da me perché ho imparato a farmi compagnia. Dentro di me, rinasco e frego la malinconia, bella come non mi sono vista mai. Fianco a fianco al mio destino, scritto nelle linee della mano. Cos’è la solitudine? Ho voglia di deciderlo da me. Torno da me per non andarmene più via. Torno da me, scopro in uno specchio il cielo e la geografia del mio cammino. (La geografia del mio cammino)
Vivimi senza paura, che sia una vita o che sia un’ora. Non lasciare libero o disperso questo mio spazio adesso aperto, ti prego. Vivimi senza vergogna, anche se hai tutto il mondo contro. Lascia l´apparenza e prendi il senso e ascolta quello che ho qui dentro. Hai aperto in me la fantasia, le attese, i giorni di un’illimitata gioia. Hai preso me, sei la regia, mi inquadri e poi mi sposti in base alla tua idea. (Vivimi)
Sarà che hai preso tutto e l’hai buttato via, qualsiasi cosa fu, qualunque cosa sia. Non ti accompagno più se non c’è più ragione. Si muore in mezzo a una frase o di frasi a metà, si muore a metà di una frase o di frasi a metà. Chiudiamo le cose veloce, che poco mi basta. La rabbia finisce all’arrivo, è il poco in valigia la cosa che resta. Quanta violenza hai sprecato in quel «Lasciami andare», non c’era frase peggiore. (Frasi a metà)
L’estate sei tu, è bella da vivere. C’è molto di più, c’è un mare incredibile. Tocca a te cominciare inseguendo la luce, il ghiaccio si scioglie e ti toglie la sete. Ed è già estate, la voglia di notti infinite sta a te. (E.STA.A.TE)
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