«Michele Bravi non è colpevole»: parla il suo avvocato

Parla, per la prima volta, l'avvocato di Michele Bravi, che ha spiegato le dinamiche dell'incidente e la verità sul cantante: non è colpevole

Michele Bravi, qualche mese fa, è rimasto coinvolto in un incidente che è costato la vita ad una persona. Dopo la chiusura delle indagini, il suo avvocato ha deciso di parlare per fare chiarezza sulla vicenda: «Michele non è colpevole», ha detto. Ecco tutta la verità.

Parla l’avvocato di Michele Bravi

Pochi giorni fa, è stato annunciata la fine delle indagini per il caso di Michele Bravi, coinvolto – il 24 novembre scorso – in un incidente che è costato la vita ad una donna a bordo di un motorino. Tanti i commenti sui social network per il giovane artista, alcuni di sostegno, altri di pesante accusa. Oggi, in un’intervista al Corriere della sera, il suo avvocato ha deciso di mettere le cose in chiaro una volta per tutte. Ecco cosa ha rivelato:

Per prima cosa, bisogna ricordarsi che si sta parlando di una tragedia. Inutile girarci attorno. Una tragedia che ha colpito la vittima e la sua famiglia come Michele. Eppure in questi mesi ho letto attacchi immotivati a lui, fatti senza una conoscenza degli atti. Ci è stato notificato da parte della Procura il termine delle indagini. Non c’è quindi nessun processo in atto. Noi abbiamo nominato un nostro consulente e posso dire che ci sono rilevanti elementi di innocenza, in grado di dimostrare la sua estraneità alla determinazione del delitto. Michele non stava facendo un’inversione a U, né una manovra vietata, ma una svolta a sinistra per entrare in un passo carraio. Un fatto confortato dalla Procura. Secondo: la moto veniva da dietro e ne stiamo analizzando la velocità; Michele nella svolta aveva già impegnato la linea di mezzeria e l’impatto è stato contro lo sportello posteriore dell’auto, lato guidatore. Inoltre, vi era spazio tra l’auto e il margine esterno stradale, in cui la moto avrebbe potuto superare. Gli esami tossicologici a cui si è sottoposto Bravi, risultati negativi, spingono il legale a definire il comportamento alla guida del cantante come di una «azione di cui aveva piena legittimità». Michele non ha nessuna misura cautelare da rispettare. È liberissimo e sarà sempre libero. Sta molto male e il suo silenzio è proprio per rispettare le persone coinvolte. Una cosa del genere segna moltissimo. Ma segna anche leggere che molti ti considerano già il responsabile di questo dramma

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