De Gregori ha le idee molto chiare: la legge proposta dalla Lega è una stronzata. Ecco le sue parole contro la legge. Invece Mogol...
Più brani italiani in radio? C’è chi è d’accordo e chi no. Tutto è iniziato con la proposta di legge fatta dalla Lega per modificare i palinsesti radiofonici e riservare almeno un terzo della programmazione agli artisti italiani. Mogol si è detto d’accordo, Francesco De Gregori no. Ecco le sue parole.
De Gregori contro la legge
Francesco De Gregori è intervenuto nella discussione circa la proposta della Lega di destinare un terzo della programmazione delle radio alla musica italiana. Le sue parole sono piuttosto chiare. Infatti, senza mezzi termini, ha detto:
«Mi sembra una stronzata. Non so cosa sarebbe stata la mia vita da musicista se non avessi potuto ascoltare fin da piccolo tutte le canzoni straniere che ho sentito»
Una posizione netta, la sua, in totale contrasto non solo con la proposta avanzata dalla Lega, ma anche con le parole del presidente della Siae, Mogol. Poi De Gregori ha scherzato:
«Sarei favorevole soltanto al fatto che il 33,3% periodico venisse riservato alle MIE canzoni»
Poi ha invitato la gente a riflettere su un altro fatto:
«Le radio non mi passano, come non passano tanta gente come me. Bisognerebbe interrogarsi su questo»
Dunque, De Gregori ha un’idea precisa sulla legge proposta dalla Lega e non ha alcun dubbio: non ha senso diminuire la musica straniera in favore di quella italiana. Piuttosto, sarebbe necessario chiedersi perché alcuni artisti italiani non vengano mai trasmessi. E magari, una volta per tutte, avere una risposta.